Proroga della Decontribuzione Sud fino al 31 dicembre 2023
Il Ministero del Lavoro, con suo comunicato sul sito istituzionale, rende noto che la Commissione Europea, il 6 dicembre scorso, ha approvato l’estensione della durata dell’esonero contributivo per sostenere le imprese dell’Italia Meridionale, nell’ambito del Temporary Crisis Framework pensato per la guerra in Ucraina.
Proroghe della decontribuzione
Con la proroga si prevede per tutto il 2023, e con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente attivati nelle regioni del sud, un esonero del 30% sui contributi INPS in favore dei datori di lavoro ad eccezione dei premi dovuti all’INAIL.
La misura, introdotta per la prima volta dal Decreto di Agosto del 2020 e ripresa dalla legge di Bilancio per il 2021 – approvata nell’ambito del precedente Temporary Framework legato all’Emergenza Covid – era già stata oggetto di una prima proroga. Questo a seguito dell’autorizzazione, rilasciata il 24 giugno scorso dalla Commissione Europea ma, questa volta, legata ai vincoli del Temporary Crisis Framework per far fronte alle conseguenze sull’economia del conflitto in Ucraina.
A chi spetta la decontribuzione sud 2023?
Ad accedere al beneficio sono i datori di lavoro privati con sedi nelle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, colpiti dagli effetti della guerra. Sono inclusi anche i non imprenditori, mentre è escluso il settore agricolo e il lavoro domestico.
Il beneficio corrisponde ad una riduzione prevista dal 30% al 10%, a seconda del periodo di applicazione, e non prevede un massimale nell’importo per singolo lavoratore, calcolato sul totale dei contributi previdenziali che l’azienda deve versare alla previdenza sociale. Lo sconto non è invece applicabile a premi e contributi che il datore di lavoro è tenuto a versare all’INAIL.
Nelle previsioni della finanziaria infatti, lo sconto era pari al 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro fino al 31 dicembre 2025; successivamente del 20% per gli anni 2026 e 2027 e del 10% per gli anni 2028 e 2029. Tutti i passaggi sono soggetti, di volta in volta, all’autorizzazione della Commissione Europea.
Come per tutte le agevolazioni, anche la Decontribuzione Sud spetta purché sia rispettato il requisito geografico della sede di lavoro e che, i datori di lavoro siano in possesso della regolarità contributiva (DURC), abbiano assenza di violazioni delle norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e rispettino gli accordi collettivi nazionali, regionali, territoriali o aziendali, sottoscritti dalle Organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
Col medesimo comunicato, il Dicastero di via Vittorio Veneto fa sapere anche che il budget a disposizione per la misura è aumentato di 5,7 milioni di euro e i massimali, per impresa, fino a 2 milioni di euro.