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18 gennaio 2021 Caffè #6| Life Skills: cosa lo sport ci può insegnare sul lavoro?
I caffè di Eleva

Caffè #6| Life Skills: cosa lo sport ci può insegnare sul lavoro?

I nostri caffè sono conversazioni brevi e informali. Quindici minuti, un paio di volte al mese, per esplorare nuovi e diversi punti di vista, guardare cosa c’è “fuori” e farci ispirare. Le dirette sono alle 11 di mattina su LinkedIn: puoi seguire la nostra pagina per tutti i nuovi appuntamenti.

 

Abbiamo preso un caffè con Jacopo Pasetti, consulente HR, formatore, coach, ed ex allenatore e giocatore di pallanuoto in A1.

Con lui abbiamo parlato di soft skills e di come lo sport può essere un contesto in cui apprendere competenze utili da fare fruttare all’interno del mondo del lavoro.
Qui sotto riportiamo un breve riassunto della conversazione. Se preferisci, puoi preparare un caffè e passare alcuni minuti con noi, riguardando il video.

 

DALLO SPORT AL LAVORO

Le Soft Skills sono quelle competenze di natura non tecnica, acquisite tramite l’apprendimento o l’esperienza diretta, che ci permettono di essere più efficaci nelle nostre azioni. Ci permettono di prendere decisioni migliori, di gestire al meglio stimoli imprevisti, di far emergere le nostre potenzialità.

Ormai da anni le aziende si sono accorte del valore delle Soft Skills traslate all’interno dell’ambito lavorativo, e per questo investono sempre più in formazione e sviluppo su queste tematiche.

E fuori dall’azienda? Lo sport, così come molte altre passioni coltivate nella vita privata, è uno di quei contesti in cui è possibile allenare le competenze trasversali che ci contraddistinguono o maturarne di nuove. 



LO SPORT PER LE SKILLS DEL FUTURO

Il World Economic Forum periodicamente redige un report in cui, sulla base di dati qualitativi e quantitativi, mostra una panoramica del mondo del lavoro nel prossimo futuro e fa una previsione su quelle che saranno le skills più richieste.

Secondo questa indagine, a fronte di una sempre maggiore digitalizzazione e di un generale aumento di complessità e incertezza, le caratteristiche che faranno la differenza nel mondo del lavoro nel 2025 riguarderanno:

•    Competenze relazionali e di gestione del sé
•    Competenze cognitive 
•    Competenze tecnologiche

Quali possono essere acquisite grazie allo sport?

Sicuramente tutte le competenze relazionali, emotive e relative alla gestione del sé trovano nel campo da gioco terreno fertile per fiorire.

In molti sport la dinamica del gruppo è centrale, infatti il tema della leadership è uno dei punti cardine su cui si lavora con la metafora sportiva, così come il tema della followership e del teamwork.

Trasversalmente a tutti gli sport, competenze come la resilienza e la gestione dello stress sono stimolate dalle continue sfide e dalle possibili sconfitte che uno sportivo inevitabilmente incontra lungo la sua carriera.



NON SOLO LEADERSHIP

Mentre il collegamento con le competenze relazionali può risultare più immediato, meno visibile è forse la correlazione con tutte quelle capacità di natura più cognitiva. Spesso – secondo Jacopo Pasetti – si identifica lo sportivo con colui che gioca, che gareggia, che fa squadra per raggiungere un obiettivo. Prefigurandosi questa immagine possono sfuggire alcuni aspetti meno visibili della performance ma ugualmente fondamentali. Tra queste competenze troviamo:

•    Analisi e pensiero critico. Nello sport è fondamentale l’abilità di analizzare situazioni in continuo divenire: prima, durante e dopo la gara. 
•    Apprendimento continuo. Si impara dalle sconfitte, e si impara anche dalle vittorie. Lo sport offre stimoli, occasioni di riflessione e feedback continui che, se presi in considerazione, permettono di continuare ad arricchirsi di nuove conoscenze e competenze.
•    Problem solving. Quella competenza che, insieme a una buona gestione delle emozioni, permette di trovare velocemente soluzioni a situazioni non controllabili e impreviste, come accade in partita.

Lo sport ci aiuta, dunque, a far crescere tutte quelle competenze cognitive che, peraltro, si trovano in cima alla classifica stilata dal World Economic Forum.

Il consiglio di Jacopo: fermarsi a riconoscere quali competenze mettiamo in atto nella nostra vita, perché – se riconosciute – possono essere una risorsa preziosa da trasferire all’interno del proprio lavoro, garantendoci una maggiore efficienza.
 

 

E tu, quali soft Skills padroneggi nella vita e nel lavoro?

Se vuoi raccontarci la tua esperienza, approfondire i temi dell’intervista o suggerirci nuove conversazioni, scrivici a pausa.caffe@zetaservice.com
 

Puoi riguardare tutta la conversazione con Jacopo Pasetti qui sotto. Buon caffè!