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15 luglio 2021 Coaching aziendale, cos’è e a cosa serve?
HR Tips

Coaching aziendale, cos’è e a cosa serve?

Il coaching aziendale è una metodologia utile a realizzare il potenziale delle persone in azienda attraverso lo sviluppo di capacità con l’obiettivo di migliorarne le performance e svilupparne il talento.

Definizione di coaching aziendale: che cos’è?

Il coaching aziendale è uno strumento a disposizione delle funzioni HR per curare lo sviluppo personale e professionale delle persone in azienda.
Mentre un tempo la ricerca di sicurezza rappresentava il fattore determinante nella scelta di rimanere o di lasciare un posto di lavoro, oggi concorrono sempre più altri fattori legati al benessere e allo sviluppo personale: le persone ricercano aziende che sostengono valori in cui credono, aziende in cui poter essere valorizzati come individui e come professionisti.
Le organizzazioni hanno quindi la necessità di curare la crescita delle proprie persone, di svilupparne il talento potenziale inespresso con il fine di aumentare l’engagement, migliorare le performance e trattenere i migliori talenti in azienda

Cos’è il coaching e perché è utile in azienda?

La parola coaching deriva dal francese “coache”, diventato poi in inglese “coach”, e significa letteralmente “carrozza”. Nella metafora, il coach aiuta il coachee – ovvero il passeggero – nel suo viaggio verso una destinazione prestabilita. 

Il coaching è quindi definito come un rapporto professionale di partnership in cui il coach supporta la persona nel focalizzare l’area di miglioramento su cui lavorare, nel definire in modo preciso un obiettivo e nell’individuare le strategie e i comportamenti da mettere in atto per raggiungerlo.

Coaching individuale, team coaching, group coaching: quante tipologie di coaching aziendale esistono? 

Il coaching non è quindi un generico percorso di sviluppo, ma un supporto per raggiungere uno specifico obiettivo, nella vita o nel lavoro. Nato all’interno dell’ambito sportivo, il coaching si è diffuso poi in diversi contesti: si parla quindi di Sport Coaching, Life Coaching, Business Coaching. In questo articolo ci focalizzeremo sul Business Coaching o Coaching Aziendale, ovvero sull’applicazione della metodologia del coaching all’interno delle organizzazioni aziendali.

Secondo la definizione di coaching di John Witmore, uno dei padri fondatori di questa disciplina, il coaching è uno strumento volto a “liberare il potenziale delle persone per massimizzare la loro performance”. 
Sempre mantenendo questa finalità, il coaching in azienda può assumere diverse forme in base alle persone coinvolte. Possiamo distinguere dunque queste tipologie di coaching aziendale:

  • Coaching individuale, quando la relazione è one to one;
  • Team coaching, quando l’attività è indirizzata a persone che fanno parte dello stesso team, in questo caso quindi si tratta di vero e proprio lavoro con il gruppo sul gruppo stesso.
  • Group coaching, quando il coach supporta un gruppo di persone che non necessariamente appartengono allo stesso team di lavoro. L’obiettivo potrebbe essere quello di sviluppare competenze trasversalmente utili al gruppo;

La metodologia: il modello G.R.O.W. di John Whitmore 

Il coaching consiste nell’aiutare le persone ad apprendere in autonomia. In questo senso è lontano dal voler trasferire in modo unidirezionale contenuti e competenze – come avviene in altre metodologie, ad esempio il Mentoring, in cui una persona più esperta condivide conoscenze e abilità. 
Nel percorso di coaching il contenuto e l’obiettivo degli incontri è definito dalla persona stessa. Il compito del Coach in azienda è quello di supportare le persone nella presa di consapevolezza delle proprie risorse e nello sviluppo di strategie e comportamenti efficaci attraverso un metodo di cui il Coach è esperto. Una persona potrebbe decidere di lavorare sullo sviluppo di una competenza specifica, come la gestione del feedback, oppure sulle strategie per raggiungere un traguardo sfidante, ad esempio un progetto che gli è stato affidato. In definitiva, il coaching crea le condizioni per apprendere, crescere, e raggiungere così risultati importanti. 

Le fasi del Coaching nel modello G.R.O.W. di John Withmore

Il coaching è un processo di consapevolezza e di crescita che avviene attraverso fasi, sintetizzate da John Witmore nel modello G.R.O.W.:

  • Goals, ovvero definizione dell’obiettivo: qual è l’obiettivo del mio percorso di coaching? Cosa mi voglio portare a casa da questo incontro?;
  • Reality, ovvero analisi della situazione presente: quali sono le condizioni in cui mi trovo in questo momento in termini di ostacoli, vincoli, opportunità? Lo stato dell’arte va messo a fuoco evitando di inquinare l’analisi con giudizi e pregiudizi, aspettative sul futuro, timori e speranze;
  • Options, esplorazione delle possibili vie per raggiungere l’obiettivo: quante opzioni ho a disposizione? In questa fase la sfida è rappresentata dal non lasciarsi limitare nella presa in considerazione di tutte le possibili alternative;
  • Will, ovvero definizione di un piano d’azione: quale via decido di percorrere e come? Quali comportamenti dovrò mettere in atto e quali competenze dovrò sviluppare? In quali tempi? 

Le competenze del coach: un riferimento per i nuovi modelli di Leadership 

Il coach in azienda è esperto della metodologia del coaching e accompagna le persone nella scoperta delle proprie risorse attraverso strumenti specifici. Le competenze del coach sono:

  • Fiducia: la creazione di una relazione di fiducia. È necessario che si instauri un rapporto che permetta al Coachee di credere in primis nel Coach e nel metodo, per poi credere nelle proprie risorse e riuscire così a svilupparle;
  • Ascolto: è un atto intenzionale che impegna l’attenzione del Coach a cogliere quanto l’altro sta riferendo sia in modo esplicito che implicito. L’ascolto attivo presuppone l’utilizzo dell’empatia ed una sapiente gestione del silenzio, un’attenta osservazione alla comunicazione verbale e non verbale, la conoscenza di tecniche per mostrare al Coachee il proprio interesse e per stimolarlo a proseguire il racconto;
  • un atteggiamento non giudicante: mantenere un’apertura mentale che permetta alla persona di essere sé stessa in modo autentico. Giudizi e critiche impediscono alla persona di esprimersi liberamente, vanificando l’efficacia del coaching in cui la partecipazione attiva del Coachee è condizione necessaria per la buona riuscita del percorso;
  • l’utilizzo di domande potenti: ovvero domande che permettano alla persona di vedere ciò che prima non riusciva a vedere, trovando da sola le risposte e sviluppando così consapevolezza e responsabilità;
  • la gestione del feedback: la corretta restituzione degli avanzamenti fatti durante il percorso così delle aree di debolezza su cui continuare a lavorare, permette al Coachee di acquisire consapevolezza e progettare i prossimi passi.

Le competenze del coach in azienda, utili a gestire le relazioni e a far emergere il potenziale delle persone - sono sempre più richieste ai leader di oggi che, per trattenere i talenti in azienda e migliorare le performance dei singoli e del gruppo, hanno bisogno di passare da una leadership direttiva basata sul comando e controllo ad una più partecipativa attraverso cui ingaggiare le persone.

Vantaggi del coaching in azienda

Per questo motivo le competenze utilizzate dal Coach sono spesso trasferite attraverso percorsi formativi – o attraverso gli stessi percorsi di coaching - ai manager all’interno delle aziende per ampliare le loro capacità di gestione dei team. 

Si parla oggi di “Manager as Coach” come il nuovo paradigma che sostiene l’idea una leadership capace di utilizzare quelle competenze tipiche del coaching per coinvolgere, motivare e far crescere le proprie persone.

Potremmo quindi affermare che il coaching è sia ciò di cui i leader hanno bisogno, sia lo stile di leadership che devono iniziare a seguire.

Il coaching in azienda: come il coaching può essere un supporto per l’HR 

Il coaching in azienda è utilizzato come strumento per riconoscere il talento delle persone e per realizzarne il potenziale attraverso lo sviluppo di capacità utili al miglioramento delle performance. Diversi studi e ricerche sull’engagement delle persone in azienda sottolineano da anni quanto le persone ingaggiate e soddisfatte del proprio lavoro ottengano risultati migliori rispetto a chi vive la propria vita professionale con demotivazione e distacco. 

È particolarmente indicato per persone che ricoprono ruoli di responsabilità, per profili manageriali, in generale per persone che hanno un impatto strategico sul business aziendale. Ma non solo: è usato anche come strumento di Talent Management con risorse considerate ad alto potenziale per sviluppare capacità inespresse e migliorarne le prestazioni. È utile nelle fasi di passaggio da un ruolo a un altro, soprattutto quando si passa a un ruolo di maggiore complessità o responsabilità, o come supporto a collaboratori che devono crescere all’interno del proprio ruolo.  

Il coaching nelle aziende è adottato anche con gruppi di lavoro per migliorarne le performance, per aumentare l’engagement e la motivazione, o come metodologia di riflessione collettiva e di sviluppo di nuove strategie per superare criticità interne. In questo caso parliamo di Team coaching o di Group Coaching in base alla composizione del gruppo.

I vantaggi del coaching in azienda 

Perché il coaching è utile in azienda e in che modo? Ecco una lista dei vantaggi del coaching nelle organizzazioni aziendali:

  • Acquisire consapevolezza dei propri punti di forza e delle proprie aree di miglioramento
  • Migliorare le proprie performance e raggiungere obiettivi sfidanti
  • Acquisire sicurezza in sé e nelle proprie capacità
  • Sviluppare talenti inespressi in azienda
  • Curare il potenziale delle persone e dei team
  • Sviluppare competenze soft utili per svolgere al meglio il proprio ruolo 

Sviluppare il potenziale delle persone attraverso il coaching: come può aiutarvi Eleva

Il Coaching è una professione non regolamentata in Italia a livello formale e legislativo, tuttavia esistono enti nazionali e internazionali privati - come ICF (International Coaching Federation) - che offrono percorsi formativi e prevedono una certificazione ufficiale. Questi enti hanno stilato delle linee guida per i Coach e un codice etico che descrive i valori e gli standard di comportamento che i professionisti devono seguire a tutela tanto dei Coach quanto dei Coachee. Affidarsi a Coach certificati rappresenta quindi una garanzia di competenza, di professionalità e di eticità.

Il coaching è un’attività che rientra nei di formazione finanziata grazie all’adesione a uno dei fondi interprofessionali esistenti. Per accedere ai bandi e godere del finanziamento, in molti casi è richiesto il possesso di requisiti tra cui la proposta di un coach certificato da almeno 5 anni. 

Eleva, la business unit di Zeta Service dedicata alla valorizzazione delle persone nelle organizzazioni aziendali, ha la certificazione UNI EN ISO 9001:2015 per le attività di formazione, formazione manageriale e coaching, e lavora con coach certificati ICF da più di 5 anni.

Per noi la persona è sempre al centro, per questo proponiamo al cliente una rosa di Coach in modo che possa essere la persona stessa che seguirà il percorso a scegliere il professionista più adatto a lei. La creazione di un rapporto di fiducia è infatti uno dei presupposti senza il quale nessun percorso di coaching può raggiungere i suoi obiettivi di consapevolezza, crescita e apprendimento. 

Per maggiori informazioni contattaci all’indirizzo eleva@zetaservice.com