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30 novembre 2022 FACCIAMO BRAINSTORMING (MA NON PER FINTA)

FACCIAMO BRAINSTORMING (MA NON PER FINTA)

Il brainstorming (letteralmente «tempesta di cervelli») è una delle tecniche più diffuse anche nelle aziende per formulare idee e per la risoluzione di problemi in modo creativo, e anche in ambito Risorse Umane può rappresentare un valido alleato per portare innovazione ai processi in atto o inventarne di nuovi.

Eppure diventa spesso un termine vuoto, se non gestito e facilitato in modo adeguato. Il brainstorming può a primo impatto sembrare senza vincoli, ma il suo successo dipende dal rispetto di alcune regole base e dalla presenza di un facilitatore che guidi il processo.

Il punto di forza del brainstorming è il potenziale che i partecipanti hanno nel creare associazioni tra le loro idee in un ambiente di libero pensiero, ampliando così lo spazio di soluzione.

Sebbene il brainstorming sia molto allettante perché non ha regole complicate, non è detto che ogni sessione abbia automaticamente successo. Affinché il processo di brainstorming generi i suoi frutti è importante che si creino le condizioni giuste e che ci si attenga ad alcune regole:

  • Iniziare da un problema o un obiettivo preciso .
  • Darsi un limite temporale – tarato sulla complessità della questione da affrontare.
  • Non sono ammesse critiche: devono essere accolte tutte le idee senza esprimere giudizi negativi.
  • Elogio dell’insolito: incoraggiare l’emersione di idee strane e stravaganti purché non si esca dall’argomento (vietato dire frasi come “troppo costoso”, “non sappiamo a chi chiedere” ecc.).
  • Quantità sopra la qualità: solo in una seconda fase ci sarà la selezione delle idee migliori.
  • Prendere spunto dalle idee altrui: possiamo partire dall’idea di qualcun altro per costruirci sopra la nostra, per espandere l’orizzonte delle possibilità.
  • Tenere traccia delle idee: attraverso diagrammi e post-it, con l’aiuto di una lavagna o di una whiteboard.
  • Mostrare rispetto per le idee di tutti e permettere a tutti di partecipare.

Anche dal punto di vista organizzativo è bene tenere in considerazione alcuni aspetti relativi alla grandezza del gruppo e alla composizione dei partecipanti.

  • Non esiste una dimensione ottimale, tuttavia se il gruppo è troppo grande si potrebbe mettere a rischio il flusso di idee (ad esempio potrebbero non partecipare tutti). Viceversa in un gruppo troppo piccolo circolano meno idee. Quindi è decisivo trovare il giusto equilibrio.
  • Ricordiamoci che la diversità genera ricchezza! Visto che i risultati migliori nel brainstorming si ottengono se ogni partecipante partecipa attivamente, dovreste assicurarvi che il gruppo sia ben bilanciato e che presenti persone diverse per ruolo gearchico, competenze tecniche, età, anzianità in azienda e caratteristiche quali genere, nazionalità, etnia, background culturale.

Per chiudere… segnaliamo l’importanza di iniziare con un’introduzione adeguata. È fondamentale definire la questione su cui si andrà a lavorare in modo chiaro e puntuale ma senza scendere troppo nei particolari (per non rischiare di influenzare le idee che emergeranno).

Bisogna poi spiegare le condizioni generali ai partecipanti (il tempo a disposizione, le modalità di svolgimento, ecc.) e le regole che vi date (quantità e non qualità, omettere le critiche, lasciar parlare tutti, ecc.), in modo che ogni partecipante sia a conoscenza del metodo: non diamo per scontato che tutti le conoscano perfettamente!

Quante volte hai partecipato a un brainstorming che non lo era?