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10 novembre 2021 Legge di Bilancio 2022, anticipazioni e rinnovi: quali sono le novità?
Area Normativa

Legge di Bilancio 2022, anticipazioni e rinnovi: quali sono le novità?

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di Legge di Bilancio 2022. Le novità in programma riguardano in particolare le pensioni e gli ammortizzatori sociali. Ecco le prime indicazioni raccontate dai nostri consulenti.

Legge di Bilancio 2022: le prime indicazioni sui principali interventi previsti

Il Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2021 ha approvato il disegno di Legge di Bilancio 2022 che ora approderà alle Camere per il consueto iter parlamentare. Tra gli argomenti principali oggetto di modifiche da parte del disegno di Legge vi sono sicuramente le pensioni e gli ammortizzatori sociali.

La pandemia da Covid-19 ha mostrato in maniera ancora più evidente la necessità di un sistema di ammortizzatori sociali in grado di tutelare in maniera uniforme tutti i lavoratori a prescindere dalle dimensioni aziendali e dall’ambito di svolgimento dell’attività. In attesa di un intervento strutturale di riforma complessiva, il legislatore attraverso il disegno di Legge di Bilancio 2022 ha previsto una serie di importanti modifiche al D.lgs. 148/2015 che attualmente regolamenta la materia. Altre novità importanti si registrano anche in ambito previdenziale. Difatti, in considerazione della mancata proroga di “Quota 100”, il Governo per garantire maggiore flessibilità in uscita ha puntato su tre strumenti: 

  • Quota 102
  • APE Sociale “rafforzato”
  • Opzione donna con requisiti anagrafici aumentati.

Anticipazioni della Legge di Stabilità 2022: gli ammortizzatori sociali 

In materia di ammortizzatori sociali, il legislatore ha previsto un abbassamento da 5 a 1 del numero dei dipendenti ai quali i fondi bilaterali dovranno assicurare l’intervento di cassa integrazione salariale ed un’estensione della fruizione anche ai lavoratori a domicilio e a tutte le forme di apprendistato
L’anzianità aziendale per accedere al trattamento di integrazione salariale viene ridotta da 90 a 30 giorni di effettivo lavoro alla data di presentazione della domanda. Viene introdotto l’art. 2 bis che, ai fini del computo dei dipendenti per il rispetto dei vari limiti previsti nel D.lgs. 81/2015, precisa che sono da comprendersi nel calcolo tutti i lavoratori, inclusi i dirigenti, i lavoratori a domicilio e gli apprendisti, che prestano la propria opera con vincolo di subordinazione sia all'interno che all'esterno dell'azienda.
Altra importante modifica è l’applicazione della CIGS alle aziende che occupano mediamente più di 15 dipendenti e che non hanno coperture da parte dei fondi bilaterali.

Di conseguenza subiranno variazioni anche le aliquote contributive:

  • per il FIS aliquota pari a 0,50% per i datori di lavoro che nel semestre precedente abbiano occupato mediamente fino a 5 dipendenti, mentre 0,80% per i datori che superano questo limite,
  • per la CIGS, per i datori di lavoro che nel semestre precedente l’evento abbiano occupato mediamente più di 15 dipendenti l’aliquota sarà pari a 0,90% delle retribuzioni imponibili, di cui lo 0,30% a carico del lavoratore.

Si amplia, inoltre, anche il legame tra ammortizzatore sociale e politiche attive attraverso la previsione di una partecipazione obbligatoria a iniziative di carattere formativo o di riqualificazione, anche mediante fondi interprofessionali. In caso di mancata adesione a questi percorsi formativi saranno applicate delle sanzioni la cui quantificazione va dalla sospensione per una mensilità del trattamento fino alla decadenza.
Infine, al contratto di solidarietà vengono modificate le aliquote massime di riduzione, la riduzione massima nel periodo di riferimento (giorno, settimana, mese) non potrà eccedere l’80% in luogo dell’attuale 60% e, comunque, la riduzione non potrà eccedere il 90% dell’orario nel periodo di validità del contratto di solidarietà.

Legge di Bilancio 2022 e forme di pensionamento anticipato, tra Quota 102 e Opzione Donna: cosa cambia? 

Tra gli obiettivi della Legge di Bilancio 2022 vi è anche la sostanziale modifica dell’impianto pensionistico del nostro Paese. Ecco le novità introdotte nel 2022 dalla Legge di Bilancio:

  • Quota 102, vale a dire una nuova forma anticipata di pensionamento che succede a “Quota 100”, programma sperimentale che prevedeva la possibilità di andare in pensione una volta raggiunti i 62 anni di età anagrafica e i 38 di contributi versati. Con Quota 102 il requisito anagrafico aumenta passando a 64 anni di età, rimangono invece invariati i contributi da versare pari a 38 anni, attraverso questo strumento il Governo attua un progressivo ritorno ai requisiti ordinari previsti con la riforma del 2011;
  • Contratto di espansione: la Legge di Bilancio estende agli anni 2022 e 2023 il contratto di espansione, che consente uno scivolo pensionistico fino ai 5 anni per i lavoratori in uscita dalle aziende con soglia dimensionale di almeno 50 lavoratori;
  • Opzione Donna: viene prorogata anche per il 2022, seppur con un innalzamento di 2 anni dei requisiti anagrafici richiesti, la c.d. “Opzione Donna” (altra forma di pensionamento anticipata) sia in merito alle lavoratrici dipendenti che alle autonome;
  • Anticipo pensionistico APE sociale: viene prorogata al 2022 con relativo ampliamento della categoria di lavori gravosi, la c.d. “APE sociale”.