Decreto Milleproroghe 2023: le principali novità
Come da prassi consolidata, a cavallo d’anno, il 29 dicembre, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale anche il Decreto Milleproroghe: quest’anno ufficialmente Decreto Legge n. 198 del 29 dicembre 2022, immediatamente in vigore.
Dei 24 articoli di cui si compone il testo di legge, la maggior parte si limitano a richiamare altri testi normativi, per emendarne i singoli passaggi o date. Due articoli però, il 9 e il 16, hanno introdotto ed esteso i termini di competenza del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
Breve sintesi delle principali proroghe
Proroghe Fondi di Solidarietà Bilaterali e Cassa integrazione Guadagni straordinaria
In materia di ammortizzatori sociali, viene definito che i fondi di solidarietà bilaterali e i fondi bilaterali alternativi, già costituiti al 1° gennaio 2022, dovranno adeguarsi alle disposizioni previste dalla Riforma degli ammortizzatori sociali dello scorso anno entro il 30 giugno 2023. La precedente scadenza era fissata al Dicembre 2022.
In difetto, in attesa degli adeguamenti statutari dei singoli fondi, i datori di lavoro afferenti al relativo settore confluiranno, a decorrere dal 1° luglio 2023, nel fondo di integrazione salariale ordinario, il FIS, al quale sono trasferiti i contributi già versati o comunque dovuti dai datori di lavoro medesimi. Alle stesse proroghe sono soggetti anche il Fondo territoriale intersettoriale delle province di Trento e di Bolzano e gli altri fondi di solidarietà.
Sempre in tema di ammortizzatori sociali, il Decreto Milleproroghe stabilisce che le domande di accesso alle prestazioni di Cassa integrazione straordinaria, presentate tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2022, dalle aziende afferenti al Fondo di solidarietà per il settore del trasporto aereo, sono da considerare trasmesse nei termini anche se pervenute oltre la decadenza.
Proroghe pensioni
Il Decreto Milleproroghe interviene anche in tema di pensioni, posticipando al 31 dicembre 2023, la sospensione dei termini di prescrizione degli obblighi contributivi riferiti alle gestioni previdenziali dei dipendenti pubblici.
Per le gestioni previdenziali esclusive della Pubblica Amministrazione, così come per i fondi per i trattamenti di previdenza e i trattamenti di fine servizio – a cui sono iscritti i lavoratori delle pubbliche amministrazioni – i termini di prescrizione riferiti agli obblighi relativi alle contribuzioni per i periodi di competenza fino al 31 dicembre 2018, non si applicano sino alla fine dell’anno.
Allo stesso modo, col Decreto milleproroghe, viene spostato al 31 dicembre 2023 il termine entro il quale le pubbliche amministrazioni, che abbiano stipulato contratti co.co.co, sono tenute a versare i contributi per la gestione separata INPS.
Proroghe per i lavoratori stranieri
Per tutto il 2023 viene anche prorogata la competenza, attribuita in via esclusiva ai consulenti del lavoro e alle associazioni datoriali più rappresentative, per la verifica dei requisiti per l’osservanza delle prescrizioni del contratto collettivo di lavoro e la congruità del numero delle richieste di ingresso di cittadini non comunitari.
Riforma dello Sport procrastinata
Rinviata, sebbene di poco, la riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo.
Sia il Decreto Legislativo del 28 febbraio 2021, n. 36, così come il “Decreto correttivo”, n. 163 del 5 ottobre 2022, sono rinviati a decorrere dal 1° luglio 2023. Con questo ulteriore provvedimento, le limitazioni alla libertà contrattuale dell’atleta, individuate come vincolo sportivo, dovranno essere eliminate entro il 1° luglio 2023.