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16 settembre 2022 L'evoluzione della leadership in azienda: come cambiano i modelli di direzione
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L'evoluzione della leadership in azienda: come cambiano i modelli di direzione

Il costrutto di leadership si è evoluto nel tempo, in rapporto non solo allo sviluppo della ricerca psicosociale, ma anche ai continui mutamenti, storici, culturali e sociali.

Si parla di leadership aziendale quando la leadership è esercitata all’interno di un ambiente organizzativo: il leader aziendale è infatti una persona in grado di influenzare i comportamenti dei suoi dipendenti o collaboratori senza l’ausilio di metodi coercitivi.

GLI STILI E LE CARATTERISTICHE DI UN LEADER: LA LEADERSHIP SITUAZIONALE

Una prima definizione fornita da Ken Blanchard, intende la leadership come la capacità di organizzare il consenso, di ottenere collaborazione e di guidare gli altri, singole persone o team, al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Tra le caratteristiche principali di un buon leader, troviamo infatti:

1.         L’espressione di autorevolezza, in grado di suscitare consenso e collaborazione;

2.         La capacità di orientare il consenso e la collaborazione del gruppo al raggiungimento dei risultati;

3.         La capacità stimolare i comportamenti altrui essendo credibile e trascinatore.

Questa prima definizione è conosciuta anche come modello di leadership situazionale, poiché «per permettere ai membri di un gruppo di dare il meglio di sé, occorre adeguare lo stile di leadership al livello di crescita di ognuno di loro» (Blanchard).

Secondo questa teoria, lo stile di leadership più efficace da adottare è determinato dalla combinazione di tre elementi:

1.         L'entità di guida e di direzione che un leader deve attivare per il conseguimento degli obiettivi attesi (comportamento direttivo);

2.         La quantità di sostegno socio-emotivo fornito dal leader ai suoi collaboratori (attenzione alla relazione);

3.         Livello di “maturità” dimostrato dai collaboratori nell’esecuzione di un compito o del conseguimento di un obiettivo (maturità dei collaboratori).

Dall’incrocio di questi tre fattori, si delineano 4 possibili tipi di leadership efficaci a seconda della situazione, ovvero i modelli di leadership situazionale:

-    Stile prescrittivo (molta guida e poco sostegno): Il leader prende la maggior parte delle decisioni. Utilizza uno stile di comunicazione ad una via, fissando obiettivi semplici e concreti per i collaboratori, dettagliando tempi e metodologie.

-    Stile addestrativo (molta guida e molto sostegno): Il leader definisce precisamente il lavoro per i collaboratori,  spiega le decisioni e accetta i consigli e le opinioni, utilizzando una modalità di comunicazione a due vie.

-    Stile coinvolgente (poca guida e molto sostegno): Il leader fornisce ai collaboratori aiuti, incoraggiamenti e supporti in modo tale che riescano a organizzare il lavoro da soli.

-    Stile delegante (poca guida e poco sostegno): Il leader delega sia compiti che responsabilità e tende a non strutturare il lavoro dei collaboratori, incoraggia il collaboratore a valutare il proprio lavoro, riconosce, valorizza e premia il contributo.

ASCOLTO, GENTILEZZA, EMPATIA: LA LEADERSHIP EMOZIONALE

Come accennato all’inizio, la leadership aziendale tende ad evolvere col tempo. La pandemia ha velocizzato il processo di cambiamento e di trasformazione aziendale per adattarsi alle nuove esigenze dei propri collaboratori.

Per Daniel Goleman, psicologo, scrittore e giornalista statunitense, la capacità di ispirare e dirigere può essere esercitata in molti modi e uno dei più efficaci è il ricorso alla leadership emozionale. Emerge quindi una nuova figura, quella del leader gentile: colui che motiva i propri collaboratori, invitandoli a dare il meglio.

Fondamentali diventano quindi:

  • Self-awareness: la capacità di accedere alle emozioni, come un timone che guida a livello etico.
  • Self-management: l’autogestione. Un leader deve per primo guidare se stesso. In particolar modo negli ambienti di lavoro di oggi dove l’ansia e lo stress sono universali, una skill fondamentale è la gestione dello stato interno.
  • Empatia: quella cognitiva, con cui capiamo come gli altri vedono e pensano alle cose, permettendo di comunicare efficacemente con loro. Emotiva, con la quale apriamo un link emotivo istantaneo con un’altra persona. Interessamento empatico, con cui oltre a capire come pensano e come si sentono gli altri, siamo pronti a fare qualcosa per loro se dovessero avere bisogno di noi.

ALLENARE IL CAMBIAMENTO: IL LEADER COME COACH

Un modello di leadership più recente, sviluppatosi negli ultimi anni, è quello che riprende le caratteristiche di un vero e proprio coach: oggi ai manager è richiesto di saper guidare il cambiamento, creare engagement e fiducia all’interno del team, guidare e supportare le persone nello sviluppo del loro potenziale.

Tra le caratteristiche di questo modello:

  • Creare una relazione empatica a doppio senso, stabilire un clima di fiducia e confidenza;
  • Comunicare con efficacia e praticare l’ascolto attivo;
  • Facilitare l’apprendimento ed i risultati nel team, creare consapevolezza, pianificare e stabilire obiettivi.

OGNI AZIENDA COSTRUISCE IL PROPRIO MODELLO DI LEADERSHIP

Il modello di leadership esercitata ci dice molto sulla cultura aziendale di un’impresa. Una leadership efficace produce benefici su molte aree dell’azienda:

  • Sulla qualità dell’ambiente lavorativo
  • Sull’immagine dell’azienda e sulla sua attrattività
  • Sul turnover del personale
  • Sulla motivazione e soddisfazione dei collaboratori che si sentono valorizzati e messi nella condizione di crescere

In ultimo, la leadership aziendale, essendo una parte importante della gestione delle risorse umane, può essere esercitata e adattata: attraverso percorsi formativi su soft skills (delega, ascolto, coinvolgimento…), percorsi individuali di coaching, per comprendere ed esercitare il proprio stile di leadership all'interno del gruppo.