Pensioni e quota 100, assunzioni agevolate e detrazioni, alternanza scuola-lavoro, bonus per le imprese e congedi di maternità e paternità come misure di aiuto per la famiglia: il testo definitivo della Finanziaria 2019 da poco approvata ha cambiato il mondo del lavoro e della previdenza sotto diversi aspetti. Ma in che modo la nuova manovra influirà sula quotidianità del lavoratore, del pensionato e del datore di lavoro? Quali sono i dettagli e le novità previste?
Cos’è la Finanziaria?
La LEGGE FINANZIARIA consiste in una serie di provvedimenti giuridici in materia di lavoro e previdenza utili a cambiare e regolare l’assetto politico-economico del Paese. La manovra economica del 2019, conosciuta anche come legge di stabilità, è strutturata in 19 articoli che illustrano e determinano le novità in tema di lavoro e previdenza, che possiamo riassumere in:
- Misure a sostegno della genitorialità
- Novità in materia di previdenza
- Salute e sicurezza sul lavoro
- Agevolazioni per le Assunzioni
Tutte le agevolazioni per le assunzioni previste dalla Finanziaria 2019
La legge Finanziaria 2019 prevede incentivi e agevolazioni alle imprese e alle aziende per le assunzioni di alcune particolari categorie di lavoro. Ecco quali.
Assunzioni agevolate nel Mezzogiorno
Il Bonus occupazione Sud è una misura prevista dalla Finanziaria 2019 valida per gli anni 2019-2020 con l’obiettivo di promuovere un’occupazione stabile nel Sud Italia nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. L’incentivo prevede uno sgravio fiscale (della durata massima di 36 mesi, fruibile in 12 quote mensili, cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti da altre o precedenti disposizioni) pari al 100% della contribuzione (escluso il premio Inail) a carico del datore di lavoro, nella misura massima di 8.060 euro annui.
Quali sono i requisiti per usufruire del bonus occupazione per le assunzioni al Sud?
Per accedere al bonus occupazione Sud e assumere personale con sgravi fiscali, è necessario individuare candidati under 35 (che non abbiano compiuto 35 anni di età), o nel caso di soggetti over 35 che siano privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi; il datore di lavoro dovrà assumere a tempo indeterminato offrendo una prestazione lavorativa che si dovrà svolgere necessariamente in una sede ubicata nelle regioni indicate.
Bonus occupazionale giovani eccellenze
L’assunzione di giovani laureati è una delle misure previste dalla Finanziaria 2019, ed è indirizzata a tutti quei datori di lavoro che assumano con contratto a tempo indeterminato (anche trasformando un precedente contratto a termine) giovani laureati o con dottorato di ricerca.
Requisiti per l’assunzione agevolata di giovani laureati
I lavoratori assunti alla fine del percorso di studi universitari grazie al bonus giovani eccellenze devono essere cittadini italiani e devono aver conseguito una laurea con i seguenti requisiti:
- votazione di 110 e lode e con una media ponderata di almeno 108/110;
- nel periodo compreso tra l’1 gennaio 2018 e il 30 giugno 2019;
- entro la durata legale del corso di studi;
- prima del compimento dei 30 anni;
- in università statali o non statali legalmente riconosciute;
oppure che abbiano ottenuto un dottorato di ricerca nel periodo compreso tra l’1 gennaio 2018 e il 30 giugno 2019,comunque prima del compimento dei 34 anni di età, in università statali o non statali legalmente riconosciute. L’incentivo è riconosciuto per le assunzioni (o trasformazioni di contratto) effettuate nel periodo compreso tra l’1 gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019.
Non possono usufruire dell’agevolazione per l’assunzione di giovani laureati quei datori di lavoro che nei 12 mesi precedenti all’assunzione, abbiano proceduto nella sede dove sarà assunto il lavoratore a:
- licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo;
- licenziamenti collettivi
Il datore di lavoro che assume un giovane con questi requisiti potrà usufruire dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, per un periodo massimo di 12 mesi nel limite massimo di 8.000 euro per ogni assunzione effettuata (nel caso di assunzione a tempo parziale, l’incentivo è proporzionalmente ridotto). In alcuni casi specifici, l’esonero può anche essere revocato.
Cosa succede se assumo dei precettori del reddito di cittadinanza?
La Finanziaria 2019 introduce agevolazioni fiscali per tutti quei datori di lavoro che assumono percettori del reddito di cittadinanza, a patto che:
i datori di lavoro abbiano preventivamente comunicato i posti vacanti sulla piattaforma digitale SIUPL (Sistema informativo unitario delle politiche del lavoro), che sarà istituita presso l’ANPAL.
In questo modo, tutti i percettori di reddito di cittadinanza che avranno comunicato la loro disponibilità lavorativa presso i Centri per l’Impiego, potranno essere assunti dalle aziende interessate a tempo pieno e indeterminato. Il datore di lavoro potrà così usufruire dell’esonero contributivo dei contributi previdenziali nel limite dell’importo mensile del RdC percepito dal lavoratore, comunque non superiore a 780 euro mensili. Gli incentivi hanno una durata limitata, da calcolare in base alle mensilità di Reddito di cittadinanza già godute dalla persona assunta. Lo stesso vale per le assunzioni avvenute per via diretta, senza l’intermediazione dei Centri per l’impiego.
I benefici goduti dal datore di lavoro in seguito all’assunzione di un percettore del reddito di cittadinanza decadono in caso di licenziamento del lavoratore agevolato.
Assunzione dei disabili: cosa cambia con la Finanziaria 2019
La legge finanziaria 2019 ha previsto che l’INAIL rimborsi al datore di lavoro nella misura massima del 60% (e per un periodo non superiore ad un anno) la retribuzione corrisposta a persone con disabilità da lavoro, destinatari di un progetto di reinserimento mirato alla conservazione del posto di lavoro, dopo il periodo di inabilità temporanea assoluta.
I progetti di reinserimento possono essere proposti al lavoratore dai datori di lavoro e devono essere prima approvati dall’INAIL.
Alternanza scuola-lavoro: cosa prevede la manovra?
A partire dall’anno scolastico 2018/2019, i percorsi di alternanza scuola-lavoro verranno chiamati «percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento»: quello che cambia è anzitutto la durata del percorso di inserimento lavorativo, con la riduzione delle ore minime obbligatorie. Nello specifico, le ore di lavoro complessive vengono ridotte a 210 per gli istituti professionali (a fronte delle 400 ore volute dal precedente decreto), a 150 negli istituti tecnici (meno della metà rispetto alle 400), e a 90 ore per i licei (dove prima erano previste 200 ore).
Riscatto della laurea nel decreto collegato alla Legge Finanziaria 2019
Gli under 45 potranno riscattare il periodo universitario utile al raggiungimento della laurea versando contributi ridotti rispetto alla regola precedentemente in vigore: il totale dei contributi da pagare viene calcolato in base al reddito minimo di riferimento della gestione artigiani e commercianti (per il 2019 pari a 15.878 euro) con l’aliquota al 33%. Per poter accedere al riscatto light bisogna essere in possesso di questi requisiti:
- età anagrafica non superiore a 45 anni
- il massimo riscattabile è rappresentato dal numero di anni pari alla durata prevista del corso
- i periodi da riscattare devono essere successivi al 1 gennaio 96 e non devono essere già coperti da contribuzione.
Pensioni e quota 100: come funziona il pensionamento anticipato?
Dopo l’approvazione della Finanziaria 2019, abbiamo sentito spesso parlare di quota 100, ovvero del pensionamento anticipato istituito grazie al Fondo per la revisione del sistema pensionistico, ma cosa significa?
QUOTA 100
In via del tutto sperimentale, per il triennio 2019-2021 sarà possibile accedere alla pensione anticipata: prima di capire come fare domanda per andare in pensione usufruendo della quota 100, dobbiamo dire che possono farne richiesta tutti quei lavoratori iscritti al FPLD, alla Gestione Separata e alle forme esclusive e sostitutive gestite dall’INPS che abbiano raggiunto l’età anagrafica di 62 anni e che abbiano almeno 38 anni di contributi. Chi è in possesso di questi requisiti può richiedere il pensionamento anticipato previsto dalla quota 100, ma bisogna specificare che:
- chi ha maturato i suddetti requisiti per la Quota 100 entro il 31 dicembre 2018 può andare in pensione dal 1 aprile 2019;
- tutti quei lavoratori che raggiungono questi requisiti dal 1 gennaio 2019 potranno accedere alla pensione agevolata 3 mesi dopo la maturazione dei requisiti stessi;
- al fine del conseguimento dei 38 anni di contributi per accedere alla quota 100, è possibile richiedere il cumulo dei contributi;
- dal momento in cui si comincia a percepire la pensione, non si può tornare a lavorare, dunque la Quota 100 non è cumulabile con il reddito da lavoro, ad eccezione di prestazioni occasionali, che non devono essere superiori a 5000 euro lordi annui.
La misura, dalla quale sono esclusi i lavoratori del comparto difesa e sicurezza (Forze Armate, Forze dell'ordine e vigili del fuoco) ha attualmente carattere sperimentale, perciò vale solamente per tutti quei lavoratori che possano maturare i suddetti requisiti entro il 31 dicembre 2021.
La domanda per la pensione anticipata può essere presentata presso i patronati, presso i soggetti abilitati o contattando l’Inps.
Pensione: cosa cambia per le donne?
In materia di pensioni, la Finanziaria prevede l’“opzione donna” prorogata anche per il 2019: questa forma di pensionamento anticipato è valida sia per le lavoratrici autonome che per le lavoratrici dipendenti, sulla base di determinati requisiti. Il pensionamento anticipato delle donne è valido per le lavoratrici autonome con 58 anni di età, 57 anni nel caso delle dipendenti, che abbiano almeno 35 anni di contribuzione al 31/12/2018.
Gestire la genitorialità sul posto di lavoro: il congedo di maternità diventa flessibile
Nel testo della manovra finanziaria 2019 sono elencate diverse misure a sostegno della genitorialità, con specifiche sul congedo del padre e di maternità. In breve, possiamo dire che la Finanziaria 2019 riconosce alle lavoratrici la possibilità di astenersi dal lavoro anche solo per il periodo di assenza obbligatoria subito dopo il parto e fino al quinto mese successivo alla nascita del bambino. In sostanza, le lavoratrici potranno restare al lavoro fino al nono mese di gravidanza – se lo vorranno – usufruendo del congedo nei 5 mesi successivi al parto. Ad oggi, il periodo di maternità (dunque l’astensione dal lavoro) comprende i 2 mesi precedenti la data presunta del parto (salvo casi di gravidanze a rischio o di mansioni incompatibili con la gravidanza) e i 3 mesi successivi al parto.
La flessibilità del permesso all’astensione dal lavoro per la maternità, però, è strettamente subordinata al parere del medico competente, in modo che la condizione lavorativa non influisca negativamente sulla salute della madre e del nascituro.
Maternità e smart working: tutto quello che devi sapere
La Finanziaria 2019 prevede misure flessibili di lavoro per le neomamme, nello specifico promuove una modalità di lavoro “smart” senza vincoli di orario e luogo di lavoro. Il “lavoro agile” o “smart working” permette una maggiore flessibilità rispetto allo svolgimento tradizionale del lavoro subordinato, ed è utile a conciliare la quotidianità con il lavoro stesso, con l’obiettivo di migliorare la produttività aziendale e garantire la soddisfazione del lavoratore. Ma chi può accedere al lavoro flessibile o smart working?
Possono richiedere di usufruire delle misure di smart working:
- mamme lavoratrici nei tre anni successivi alla conclusione della maternità obbligatoria
- genitori con figli in condizioni di disabilità
Prima di usufruire dello smart working, è necessario sancire un accordo esclusivamente in forma scritta (che può essere stabilito sia al momento dell’assunzione che successivamente ad essa), che definisca le modalità di esecuzione della prestazione lavorativa all’esterno dei locali aziendali e la tipologia di contratto (a tempo indeterminato o determinato).
Congedo di paternità 2019
Anche per i papà, è previsto un congedo obbligatorio retribuito, da fruire entro 5 mesi dalla nascita del figlio anche in modo non continuativo. Con la Finanziaria 2019, il congedo di paternità cambia e diventa di 5 giorni (aumentati rispetto ai precedenti 4), in relazione ai figli nati, adottati o affidati dal 1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2019.
Per richiedere il congedo di paternità il lavoratore deve comunicare in forma scritta al datore di lavoro i giorni in cui intende fruirne dando un anticipo di almeno 15 giorni ove possibile, salvo casi eccezionali e nascite premature.
Come ottenere il bonus asilo 2019
Il bonus asilo nido previsto dalla Finanziaria 2019 riguarda sia il pagamento delle rette per la frequenza di asili nido pubblici o privati autorizzati che il supporto per l’assistenza presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni affetti da gravi patologie croniche. Con la nuova finanziaria, il bonus nido cambia e arriva a 1500 euro (rispetto ai 1000 precedenti) relativamente agli anni 2019, 2020, 2021. Per ottenere il bonus asilo 2019 e beneficiare del voucher corrisposto dall’INPS, il genitore dovrà presentare una documentazione relativa all’iscrizione e al pagamento della retta del primo mese di frequenza.
Nel caso di bambini di età inferiore ai tre anni affetti da gravi patologie croniche, dunque impossibilitati a frequentare gli asili nido, è necessario allegare l’attestazione rilasciata dal proprio pediatra che attesti le condizioni di difficoltà del bambino e l’impossibilità di frequentare l’asilo nido.
Assegno di natalità o bonus bebè: chi può richiederlo?
Il bonus bebè, anche conosciuto come assegno di natalità, è stato prorogato per il 2019 dalla nuova Finanziaria, ed è riconosciuto per ogni figlio (fino al primo anno di età o comunque nel primo anno di ingresso nel nucleo familiare) nato o adottato dal 1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2019. Possono richiedere il bonus bebè all’INPS tutti quei genitori con un reddito ISEE non superiore a 25.000 euro e che siano cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione Europea, o cittadini extracomunitari residenti in Italia e con regolare permesso di soggiorno.
Questa misura di sostegno prevede il rilascio di un assegno di natalità pari a 960 euro annui (ovvero 80 euro mensili), che raddoppia (1.920 euro annui, ovvero 160 euro mensili) nel caso di famiglie con reddito ISEE inferiore a 7.000 euro.