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5 dicembre 2022 Cambiare consulente del lavoro: come gestire al meglio la transizione
Area Normativa Lavoristica

Cambiare consulente del lavoro: come gestire al meglio la transizione

La normativa che ha impatto sulla gestione del personale è da tempo oggetto di un’evoluzione continua. Questa evoluzione è attuata con continui interventi da parte della pubblica amministrazione che, di certo, non facilitano il compito delle imprese e degli operatori del settore ad adempiere correttamente a tutte le disposizioni.

I responsabili delle risorse umane sono, però, tenuti a dare sempre risposte di qualità nei confronti dei dipendenti e della direzione aziendale. È quindi fondamentale per le aziende affidarsi a consulenti del lavoro che assicurino che l’elaborazione delle paghe, e di tutta l’attività amministrativa che ruota attorno alla gestione del personale, sia corretta.

Ad esempio, in caso di errori nell’elaborazione dei cedolini si produrrebbe un duplice effetto negativo: oltre a dover provvedere a rettificare le informazioni ai vari enti (basti pensare alla denuncia INPS mensile UNIEMENS), complicherebbe la gestione del personale - a causa di una perdita di fiducia da parte dei dipendenti nei confronti dell’azienda stessa.

È fondamentale quindi ricercare sul mercato un consulente del lavoro che sia preparato, ma anche che sia “affidabile” nell’elaborazione dei cedolini e di tutti gli adempimenti amministrativi connessi.

Inoltre, il responsabile del personale deve affidarsi ad un professionista che lo informi e gli indichi tutte le novità normative in “tempo reale”,  che analizzi il contesto aziendale e suggerisca possibili agevolazioni connesse alle assunzioni o a sgravi previdenziali e fiscali previsti dalla normativa.

Un buon professionista deve sempre “guidare” l’azienda a non commettere illeciti avendo comunque un elevato grado di problem solving laddove vengano commessi errori che possano creare situazioni di conflittualità con l'amministrazione pubblica.

Se le caratteristiche sopra enunciate mancano o non sono del tutto in linea con le aspettative della direzione del personale aziendale, forse è il momento di cambiare il consulente del lavoro.

Quando è il momento migliore per cambiare consulente del lavoro

Se si arriva alla conclusione di dover cambiare consulente del lavoro è importante prendere in considerazione il momento dell’anno in cui ci si trova.

Generalmente è consigliabile passare ad un nuovo consulente durante il mese di gennaio, in quanto ad inizio anno, ovvero dopo aver effettuato i conguagli previdenziali e fiscali, non devono essere riportati, nelle anagrafiche dei dipendenti, i dati relativi alle elaborazioni delle buste paga dell’anno precedente.

Quali sono le caratteristiche che si devono ricercare nel nuovo fornitore e quali tipologie di fornitori ci sono

Il cambio del consulente del lavoro pone davanti alla direzione delle risorse umane aziendale una ricerca ed una scelta importante. Cambiare il consulente paghe, infatti, vuol dire doversi affidare ad un nuovo professionista con il quale instaurare un rapporto di fiducia da zero, ma soprattutto superare il timore che i problemi vissuti in passato non si ripresentino.

Per questo la ricerca deve concentrarsi sulle strutture organizzative come studi o società di servizi che offrono alle aziende le proprie competenze.

Ad esempio, una struttura organizzata nella quale lavorano più consulenti del lavoro può essere garanzia che il confronto e lo studio sinergico della normativa risulti essere più approfondito, con evidente beneficio per i clienti che riceveranno la consulenza.

Uno studio di consulenza, o una società di servizi, che ha nel portafoglio tanti clienti, sicuramente avrà affrontato tante casistiche che potrebbero tornare utili nel caso si dovessero presentare nuovamente le medesime problematiche. 

In conclusione, la ricerca di professionisti che possano essere dei veri e propri partner aziendali, è di fondamentale importanza per tutte le aziende.