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20 settembre 2023 Fringe benefit 2023: 3000 euro per chi ha figli a carico
Area Normativa Normativa Lavoristica

Fringe benefit 2023: 3000 euro per chi ha figli a carico

Nuovo limite per i fringe benefit nel decreto lavoro

Con la circolare n. 23/E del 1° agosto 2023, l’Agenzia delle Entrate fornisce i primi chiarimenti in merito all’innalzamento fino a 3.000 euro del limite di esenzione dei fringe benefit, per il periodo d’imposta 2023.

L’Agenzia riprende infatti quanto disposto dal Decreto Lavoro, convertito poi con modificazioni dalla Legge n. 85/2023 che prevede, per il solo periodo d’imposta 2023, esclusivamente in favore dei lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico, l’innalzamento sino ai predetti tremila euro del limite di non imponibilità dei fringe benefit riconosciuti ai sensi dell’art. 51, comma 3 del TUIR.

In primo luogo la norma di prassi ha chiarito che occorre verificare comunque il superamento o meno del limite reddituale alla data del 31 dicembre 2023 in sede di conguaglio. Le ovvie ricadute della precisazione sono quindi molteplici e significative, soprattutto per quanti abbiano, nel corso del 2023, più datori di lavoro che operano in qualità di sostituto d’imposta. 

Inoltre, ciò vuole anche dire che, essendo una misura autodichiarativa, ovvero che si basa su una dichiarazione propria del dipendente contribuente, il lavoratore, al venir meno dei presupposti soggettivi per l’agevolazione, è tenuto a darne tempestiva comunicazione al datore di lavoro che recupererà il beneficio non spettante, sia nei periodi di paga successivi alla comunicazione, che entro i termini per le operazioni di conguaglio a dicembre.

Proseguendo, più nello specifico, l’Amministrazione finanziaria ricorda che la deroga all'art. 51 del TUIR, per il periodo d’imposta 2023, è analoga nella sua portata alla previsione contenuta nel decreto Aiuti bis, ed include tra i fringe benefit concessi ai lavoratori, anche le somme erogate o rimborsate ai medesimi per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.

Inoltre, verificati i requisiti previsti dal Decreto Lavoro, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati al lavoratore, nonché le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche non sono neppure soggetti all’imposta sostitutiva, nell’eventualità in cui gli stessi siano fruiti, in tutto o in parte, in sostituzione dei premi di risultato e delle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa. 

La sostituzione dei premi di risultato assoggettabili a imposta sostitutiva, con beni e servizi o somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche, può avvenire però solo qualora i contratti aziendali o territoriali prevedano espressamente la sostituibilità con benefit.

Fringe benefits a chi spetta l'agevolazione?

L’agevolazione è prevista solo per lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio e riconosciuti, i figli adottivi o affidati, che si trovano nelle condizioni previste dall’art. 12, comma 2, TUIR. 

Riguardo alla nozione di figli fiscalmente a carico l’art. 12, comma 2, del TUIR prevede che siano fiscalmente a carico i figli che abbiano un reddito non superiore a 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili mentre, per i figli di età non superiore a 24 anni, il limite di reddito è elevato a 4.000 euro. 

L’ Agenzia ha chiarito che l’innalzamento del limite a 3.000 euro si applica ai titolari di redditi di lavoro dipendente e di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente per i quali il reddito è determinato secondo le disposizioni contenute nell’articolo 51 del TUIR.

L’agevolazione in commento è riconosciuta, in misura intera, a ogni genitore, titolare di reddito di lavoro dipendente e assimilato, anche in presenza di un unico figlio, purché lo stesso sia fiscalmente a carico, moltiplicando di fatto per i due genitori il beneficio, nella sua interezza, anche qualora il singolo figlio sia a carico al 50% su ciascun genitore

Spetta, in ogni caso, l’agevolazione in commento, qualora il contribuente non possa beneficiare della detrazione per figli fiscalmente a carico poiché percettore dell’assegno unico e universale (AUU). 

In base al principio dell’unitarietà del periodo d’imposta, la condizione di figlio fiscalmente a carico deve essere verificata con riferimento al 31 dicembre di ogni anno. Pertanto, trattandosi di un’agevolazione spettante per il solo anno d’imposta 2023, occorre verificare il superamento o meno del limite reddituale alla data del 31 dicembre 2023.

Sul fronte datoriale inoltre, come già chiarito con la circolare n. 35/E del 2022, i benefit possono essere corrisposti dal datore di lavoro anche ad personam e, se la somma dei benefit concessi anche in più rapporti di lavoro dovesse superare il limite di non imponibilità, il pagamento di tasse e contributi non è previsto solo sulla quota eccedente ma sull’intero ammontare.

Ulteriore adempimento da parte del datore di lavoro, è l'informativa alla Rappresentanza sindacale unitaria (RSU), laddove presente. Tale comunicazione potrà avvenire anche successivamente all'erogazione dei fringe benefit, a condizione che la stessa avvenga entro la chiusura del periodo d’imposta 2023.

Fringe benefits e bonus carburante

Giova in ultimo ricordare che il massimale corrispondente alla caratteristica soggettiva in capo al lavoratore è cumulabile, ai fini fiscali, con il bonus carburante di 200 euro, previsto dalla normativa vigente per il solo anno 2023.