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17 marzo 2022 Il 5x1000: cos'è, a cosa serve e come donarlo
Approfondimenti

Il 5x1000: cos'è, a cosa serve e come donarlo

Ogni anno, nel momento in cui presentiamo la dichiarazione dei redditi, ci troviamo davanti a una scelta da compiere: a chi destinare il 5x1000?

Per non trovarci impreparati, cerchiamo di fare maggiore chiarezza su questo contributo volontario e sulle possibilità di donazione.

Cos’è il 5 per mille e a cosa serve

Istituito con la Legge Finanziaria del 2006 in forma sperimentale, il 5 per mille è una quota (lo 0,5%, appunto) dell’imposta IRPEF, che lo stato ripartisce tra enti che si occupano di attività di interesse sociale.

È un contributo volontario che, in fase di dichiarazione dei redditi, un contribuente può scegliere di indirizzare a un’associazione non profit di sua scelta.

Destinare il 5 per mille non è obbligatorio: ogni cittadino può scegliere se destinarlo o meno e, soprattutto, a chi destinarlo.

A chi donare il 5 per mille? 

Si può donare il 5 per mille a una delle associazioni ed enti approvati dall’Agenzia delle Entrate e che si occupano di: 

  • Volontariato (come la nostra Fondazione Libellula)
  • Ricerca scientifica e universitaria
  • Ricerca sanitaria
  • Politiche sociali perseguite dai Comuni
  • Attività sportive a carattere dilettantistico
  • Attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici
  • Sostegno alla gestione delle aree protette

5 per mille nella dichiarazione dei redditi: come funziona?

La destinazione del 5 per mille va espressa durante la dichiarazione dei redditi o la Certificazione Unica. In tutti i moduli (730, Unico e CU) è presente una sezione dedicata al 5 per mille, alla voce “Scelta per la destinazione del cinque per mille dell’IRPEF”. 

Si può scegliere di devolvere il 5 per mille in dichiarazione dei redditi in due modi:

  • inserendo direttamente la firma e il codice fiscale dell’ente che si è scelto nel riquadro della categoria a cui appartiene;
  • aggiungendo la firma nel riquadro di una categoria. In questo caso, la quota verrà divisa tra gli enti che fanno parte della categoria indicata.

Se non si indica nessuna destinazione, la somma resta allo Stato.