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12 ottobre 2023 Proroga Smart Working Emergenziale al 31 dicembre 2023
Area Normativa Normativa Lavoristica

Proroga Smart Working Emergenziale al 31 dicembre 2023

Con il D.L. 132 del 29/09/2023 il legislatore ha previsto, ancora una volta, la proroga del diritto a fruire dello smart working emergenziale per i lavoratori fragili

Il provvedimento, in continuità con i precedenti, fissa una nuova data di scadenza al 31/12/2023.

Quando termina lo smart working 2023?

Già la Legge di Bilancio 2023 aveva previsto una proroga al 31/03/2023 per la scadenza della comunicazione di tipo emergenziale nata con la pandemia Covid 19. Successivamente, la Legge 14/2023 (legge di conversione del Decreto Milleproroghe) aveva portato la nuova data di scadenza al 30/06/2023, e poi la Legge n. 85/2023 di conversione del “Decreto Lavoro” n. 48/2023 aveva ulteriormente esteso il periodo alla data del 30/09/2023.

Di proroga in proroga, dunque, il nuovo termine è fissato dall’art. 8 del D.L. 132/2023 al 31/12/2023.

Chi può continuare a fare smart working?

Si tratta quindi di una conferma per i lavoratori fragili, ossia le persone affette dalle patologie espressamente individuate dal decreto del ministero della Salute del 4 febbraio 2022.

La situazione medica dei beneficiari, per essere valida ai fini dell’insorgenza del diritto al lavoro agile, deve essere attestata dal medico di medicina generale mediante il rilascio di un’apposita certificazione al lavoratore.

Per questa categoria viene ribadito il diritto a lavorare in smart working a prescindere dalla compatibilità della mansione con il lavoro da remoto, così come stabiliva la legge di Bilancio 2023.

Il datore sarà quindi tenuto ad assicurare lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile anche attraverso l’assegnazione a una mansione diversa che sia compresa nella stessa categoria o area di inquadramento.

Si ricorda che si tratta di quei lavoratori che rientrano nel campo di applicazione del D.M. 4 febbraio 2022, che ha individuato le patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità ovvero:

Pazienti con marcata compromissione della risposta immunitaria:

  • trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
  • trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro due anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l'ospite cronica);
  • attesa di trapianto d'organo;
  • terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CAR-T);
  • patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di sei mesi dalla sospensione delle cure;
  • immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
  • immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
  • dialisi e insufficienza renale cronica grave;
  • pregressa splenectomia;
  • sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ < 200cellule/μl o sulla base di giudizio clinico.

Pazienti che presentino tre o più delle seguenti condizioni patologiche:

  • cardiopatia ischemica;
  • fibrillazione atriale;
  • scompenso cardiaco;
  • ictus;
  • diabete mellito;
  • bronco-pneumopatia ostruttiva cronica;
  • epatite cronica;
  • obesità.