Contattaci!
IT|EN
16 maggio 2023 Fine dello smart working emergenziale
Area Normativa Normativa Lavoristica

Fine dello smart working emergenziale

Cosa succede dopo la scadenza della proroga per lo smart working?

Nonostante l’OMS abbia, da tempo, dichiarato la fine dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, in Italia alcune misure connesse al lavoro agile emergenziale sono rimaste in vigore: tra queste il diritto allo smart working per i lavoratori fragili ed i genitori con figli fino a 14 anni, senza accordi specifici con i datori di lavoro. Questa misura scadrà il 30 giugno prossimo, come previsto dalla conversione del Decreto Milleproroghe.

Smart working, l’ultima proroga finisce il 30 giugno.

Con la fine della proroga dello smart working per i privati non vuol dire che automaticamente tutti i lavoratori dovranno rinunciare al lavoro agile. Tuttavia, dal 1° luglio anche lavoratori fragili e i genitori con figli under 14 dovranno sottoscrivere un accordo con il datore di lavoro e rispettare il regolamento aziendale come gli altri colleghi. Ciò significa che l'accesso al lavoro agile non sarà automatico, ma ci saranno requisiti e procedure da seguire per aderire a questa modalità di lavoro.

Sull'esercizio del diritto allo smart working, sia per i lavoratori durante la pandemia che per i cosiddetti lavoratori fragili e genitori di figli under 14 anni tutelati in ultimo, sono emerse due linee di interpretazione: da un lato quanti hanno interpretato la norma come un diritto al lavoro da remoto al 100% e dall’altro, invece, chi ha inteso comunque il diritto di svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile, dunque in parte da remoto e in parte in presenza.

A chi resta garantita la priorità allo smart working?

Col venir meno del diritto assoluto rimane però la priorità, sancita dall’articolo 18 della Legge n. 81 del 2017 e dal D.lgs. n. 105 del 2022, secondo cui i datori di lavoro, tanto pubblici che privati, devono rispettare, nel quadro di un accordo specifico, nei confronti delle richieste formulate da:

  • i lavoratori con figli fino a dodici anni di età, o senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità;
  • i lavoratori con disabilità in situazione di gravità accertata;
  • i lavoratori caregiver.

La data del 30 giugno pertanto riguarda solo quanti, in assenza di uno specifico accordo, potevano beneficiare dello smart working grazie ad una previsione contenuta nel Decreto Milleproroghe, retaggio del periodo emergenziale.

Cosa succede dopo la scadenza della proroga per lo smart working?

In assenza di una nuova proroga legale, dal prossimo 1° luglio, i lavoratori fragili ed i genitori di figli under 14 per svolgere attività lavorativa in smart working dovranno sottoscrivere un accordo con il datore di lavoro.

Tuttavia, va detto che, nelle aziende in cui, attraverso la contrattazione collettiva le parti hanno disciplinato il lavoro agile, queste due categorie di lavoratori potranno ancora vedersi garantita la priorità rispetto agli altri colleghi così come potranno vedersela riconosciuta negli accordi e dai regolamenti creati ad hoc dai propri datori di lavoro.

Tutti gli accordi di smart working, per essere pienamente efficaci, lo ricordiamo, devono essere sottoscritti dalle parti: lavoratore e datore di lavoro, e registrati nelle parti essenziali, presso il servizio apposito sul sito web del Ministero del Lavoro.

In punta di diritto, con la fine dello smart working emergenziale, salvo proroghe dell’ultimo minuto, viene anche meno il tema che ha accompagnato le perplessità di molti uffici del personale che assimilavano il concetto di smart working al telelavoro: due istituti diversi, ove il primo prevede un’alternanza tra lavoro in sede e lavoro da remoto, mentre il secondo prevede una prestazione esclusivamente e totalmente da remoto.