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28 settembre 2022 Ancora Cambiamento? Siamo stanch*, andiamoci piano...
Eleva Case History

Ancora Cambiamento? Siamo stanch*, andiamoci piano...

Le riflessioni che seguono sono frutto di un caffè preso con Luca Argenton, co-funder e CEO di Digital Attitude. Puoi rivedere l'intera conversazione sulla nostra pagina LinkedIn.

Da ormai molti anni la parola chiave nelle organizzazioni è “cambiamento”: gestire ristrutturazioni aziendali, introdurre di nuove tecnologie e, dopo il 2020, nuovi modi di lavorare a distanza e integrare vita privata e lavoro.La sensazione di fare un po’ troppa fatica a stare al passo è comune a molte aziende. Non è un caso se nella realtà post-Covid, fatta di Zoom, Meet, Teams, Telegram, le persone a livello globale abbiano enormemente aumentato il numero di Email scambiate: la risposta al cambiamento è stata tornare a una tecnologia inventata nel 1970.

Sappiamo che la gestione del cambiamento per le aziende è un tema complesso e delicato, in cui le persone vanno accompagnate: la vera sfida è costruire un cambiamento che sopravviva nel corso del tempo senza spegnersi in un ritorno a “quello che facevamo prima”.

Per farlo è importante costruire, mantenere e poi rinforzare le nuove abitudini a livello operativo, ma al tempo stesso gestire l’impatto emotivo dovuto a cambiamenti troppo grandi, troppo repentini, troppo frequenti.

Procedere per piccoli passi, lasciando il giusto spazio per allenarci al “nuovo” è scuramente un buon punto di partenza.

In questo ci possono venire in aiuto il concetto – il metodo di lavoro – che definiamo “nudgetech”

Siamo abituati a pensare alla tecnologia come qualcosa oggetto del cambiamento; se invece iniziassimo a immaginarla anche al servizio di questo, potremmo scorgere invece nuove potenzialità. Un nuovo software, un nuovo strumento di lavoro possono quindi diventare un mezzo per cambiare i comportamenti e non il fine.

Il nudgtech, riprendendo le rinomate “spinte gentili” del nudging ci può accompagnare gradualmente a cambiare abitudini radicate e automatiche, con l’ausilio dei mezzi tecnologici.

Un processo graduale che permette a ogni persona di “darsi il permesso” emotivo a un cambiamento graduale e naturale, superando ansie e preoccupazioni.

Servono allora alcuni elementi fondamentali:

  1. Un dialogo continuo tra funzioni HR e IT, che consenta di contaminare e ibridare le strategie tecnologiche in un approccio sistemico e multistakeholder.
  2. Vedere il cambiamento come un processo di medio termine che tocca l’individuo nella sua interezza e complessità, accettando e accogliendo le emozioni generate: è normale che i cambiamenti siano accettati con fatica, non possono essere immediati per tutti.
  3. Ricordarsi che la tecnologia cambia, si trasforma e ci trasforma: nessuna soluzione è definitiva, strumenti e processi devono costantemente essere rivisti in funzione della centralità della persona.

Ad esempio… con Zeta Service Eleva proponiamo un approccio di studio “bottom-up”, con la metodologia del Design Thinking: facilitiamo l’introduzione di una nuova tecnologia a partire da uno studio dei comportamenti quotidiani delle persone, per capire non solo come adattare software e processi, ma per mappare i comportamenti su cui lavorare con più attenzione sulle persone.

E nella tua azienda qual è l’approccio a tecnologia e cambiamento? Vi date davvero il tempo – e il permesso – di cambiare in modo sostenibile?