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27 giugno 2022 Nudge: la spinta gentile per superare ostacoli e resistenze
Spunti di vista| Eleva

Nudge: la spinta gentile per superare ostacoli e resistenze

Spesso negli ambienti Marketing e Sales si parla di “tecniche di nudging”. Ma di cosa si tratta, e come possono tornare utili anche in ottica risorse umane?

Nel 2008 i ricercatori Richard Thaler e Cass Sunstein pubblicarono il libro Nudge. Improving decisions about health, wealth, and happiness (tradotto in Italia con Nudge. La spinta gentile).

Il nudge è letteralmente un pungolo, un colpetto che orienta un comportamento senza porre divieti e senza limitare la libertà di scelta. L’obiettivo è di suggerire scelte più funzionali al benessere, salute, portafoglio, engagement e performance.

Tutto nasce dalle ricerche neuroscientifiche, cognitive e comportamentali che hanno evidenziato il funzionamento del cervello umano sulla base di 2 sistemi correlati:

  • Il sistema 1, ovvero la parte automatica, irrazionale, subconscia, veloce;
  • Il sistema 2, ovvero la parte controllata, razionale, lenta;

Sorprendentemente i ricercatori hanno scoperto che più del 90% delle nostre decisioni è preso sulla base del sistema 1, perché è quello più rapido, che lavora per associazioni per risparmiare energia.
Insomma, se accettiamo con consapevolezza di essere per natura “pigri”, può essere utile adottare tecniche che rimuovano gli ostacoli costruiti dai nostri bias, le “scorciatoie” del pensiero veloce che adottiamo inconsapevolmente.

Qualche esempio?

  • Superare il bias della conformità (c.d. “effetto gregge”). L’effetto gregge induce le persone a uniformarsi all’opinione della maggioranza, rinunciando a esprimere un’opinione di dissenso, limitando quindi prospettive alternative nella risoluzione di un problema. Pensiamo alle conseguenze di questo bias durante una riunione in ufficio in cui si discute su come risolvere un problema.

Come superarlo? Può venirci incontro una tecnica molto semplice e apparentemente banale: chiedere ai partecipanti di scrivere le possibili soluzioni a cui hanno pensato, senza ascoltare prima il pensiero degli altri.

  • Una pausa in più per menti più aperte, Come è noto, quando siamo molto stanchi (ad esempio dopo 3 ore di riunione) tendiamo ad accettare lo status quo, precludendoci la possibilità di esplorare nuove strade.

Come superarlo? Programmiamo delle pause nelle riunioni e rispettiamole. Stabiliamo inoltre di non leggere le email durante la riunione, per non stressare eccessivamente il nostro cervello.

  • Una leadership più efficace. Avevate mai pensato che condurre una riunione su un tavolo rotondo suggerisce parità e senso di libertà e dialogo? Non solo, programmare una riunione in orari comodi per tutti (compatibili ad esempio con i compiti di cura) dimostra attenzione alle esigenze extra lavorative delle persone, che si sentiranno maggiormente prese in considerazione dalla propria organizzazione.

Un progetto Eleva: un’azienda che commercializza prodotti da ufficio chiede un supporto nella collaborazione tra colleghi. Un focus group con alcune figure chiave (HR, Manager, operativi) evidenzia un problema nella gestione delle riunioni, frequenti e spesso inconcludenti. Eleva forma alcune figure interne all’azienda come “Facilitatori di Meeting”, con lo scopo di introdurre nelle pratiche aziendali alcuni piccoli accorgimenti e Nudge che aiutano a migliorare l’efficienza organizzativa.

Le tecniche di nudging possono davvero darci una mano a guidare un cambiamento dei comportamenti. Quali processi potrebbero essere facilitati da adeguate tecniche di nudging nella tua azienda?